Nel 1596 – 1602 Caravaggio dipinge uno dei suoi capolavori cinematografici. Fatti di luce e tenebre.
E' La Cena in Emmaus.
Il volto di Gesù, al centro della scena, è centrato da una luce frontale, quasi come se partisse dal pittore e proietta ombre verso il fondo del dipinto.
Sprazzi di bianco illuminano in modo diverso il dipinto: la tovaglia candida, uno strofinaccio in basso a destra e un pezzo di camicia sul braccio del personaggio in piedi a sinistra.
Spruzzi di colore strepitosi qua e là. La tunica di Gesù è classicamente rossa, ma sulle spalle ha un mantello chiaro. E’ l’equilibrio del colore. Gesù benedice e tutti, sbigottiti, lo riconoscono.
Il canestro di frutta sul tavolo è una natura morta impareggiabile, che riprende quella più famosa e conservata a Milano.
Gli altri cibi e oggetti sono ovviamente tutti simbolici.
Il pane è notoriamente il corpo di Cristo, il vino è il suo sangue. E' l'Eucarestia.
Di spalle, l’uomo in nero in lutto è forse S. Pietro? E il vecchio a destra, con la conchiglia sul petto è forse S. Giacomo?
E’ commovente. E’ conservato a Londra, alla National Gallery.