In un candido locale vicino alla fermata Re Umberto, i vegetali sono protagonisti sia sul fronte cucina che su quello dei lievitati
a cura di Alessio D’Aguanno
All’alba del 2019, una consistente quota di persone onnivore ritiene il mondo dell’alimentazione vegetale, e del business che gli ruota intorno, non accattivante. I motivi possono essere molteplici: gli arzigogolati nomi dei piatti vegetariani e vegani, il fatto che questo tipo di alimentazione venga percepita come privazione di alcuni alimenti e non come valorizzazione di altri e ultimo, ma non da meno, l’incessante utilizzo di ingredienti non appartenenti alla nostra cultura. Tofu, tempeh e seitan su tutti.
In un ristorante vegetariano di Torino, unica città italiana inserita nella Top 10 mondiale delle città vegane, non resiste nessuno dei punti sopracitati. I nomi invogliano a ordinare i piatti, la cucina rivisita l’antica tradizione langarola, monferrina, astigiana e albese – un tempo la carne si mangiava una volta alla settimana – e non viene utilizzata alcuna amenità esotica alla moda.
Il ristorante si chiama Verdegusto “Italian Green Taste” e ha aperto i battenti nel 2017 vicino alla fermata Re Umberto. Gli interni sono chiari, il richiamo al legno è costante e i pochi coperti sono tutti raccolti in un accogliente sala.
Nell’asciutta carta si possono scegliere 3 piatti per portata oltre alla focaccia, qui proposta in versione gourmet in quattro varianti. L’impasto è preparato a partire da un mix di tre farine integrali con lievito madre e lunghe lievitazioni.
Il risultato è quello di una croccantezza spinta – gli amanti della pala avranno di che godere – e, se si esclude la bufala, di abbinamenti insoliti e mai banali. Crema di cavolfiore, chips di patata blu e asparagelle; Toma, granella di nocciole, confettura di cachi, alghe e porri scottati e, infine, l’unica farcita, per cui abbiamo optato. Salsa di pomodoro Gerardo di Nola, radicchio di Chioggia, Gorgonzola D.O.P., cipolla confit, patate e timo.
Sebbene alcuni ingredienti non si riconoscano – su tutti il radicchio e il timo – l’equilibrio d’insieme è davvero apprezzabile. La personalità del formaggio, la delicatezza dell’oro rosso, la dolcezza del bulbo e l’enfatizzazione dell’effetto croccante data dalla farcitura.
Il discorso prezzi, invece, non ci ha visti del tutto d’accordo. Il coperto di 2,50€, nonostante sia giustificato dagli amuse bouche – molto interessante la gelatina di crodino con spuma di porto - e dalla piccola pasticceria, è comunque alto per un pranzo.
Mentre, probabilmente, sarebbe stato accolto con un altro entusiasmo a cena.
Info
Indirizzo:
Via Bellini 8, 10121 Torino TO
Orari:
Chiuso il lunedì
Martedì-Sabato: 12:30-14, 19:30-22
Domenica: 12:30-14
Telefono:
011 1921 7540
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