Nelle mie sculture mi piace cambiare e ingigantire gli alimenti per dare loro nuovi significati. Ho un rispetto innato per le cose che mangiamo. Il cibo unisce le persone e non c'è modo migliore per celebrare la vita. Utilizzando umorismo, grandi dimensioni, ironia, e l'intensità delle mie forme, gli alimenti che diamo per scontati diventano esteticamente gradevoli e seducenti in modi totalmente atipici. Mi piace creare un tipo di arte che possa attirare, affascinare, stuzzicare, disarmare e sorprendere. Le mie sculture mettono gli spettatori in una situazione di vulnerabilità in modo che posso comunicare con il loro “io interiore” in modo più onesto e diretto. Attivo le persone che hanno fame di ciò che dà loro piacere e li costringo ad arrendersi. La natura sensuale delle opere stimola i primari bisogni umani e i desideri che generano l'appetito e la passione.
Le sue parole sono troppo belle che non ce la siamo sentita di interpretarle.
Peter Anton è così: intenso, profondo, ironico e nella sua complessità concettuale è incredibilmente semplice.
Il cibo, anzi, l’amore per il cibo rappresenta il fil rouge delle sue opere: sculture in grandi formati che rappresentano fedelmente il cibo e che davvero è strettamente legato al nostro “io più interiore” e la cui scelta dipende dalle dinamiche che spesso sono più forti della nostra volontà: mi riferisco a dolci, fette di torta, gelato…quei cibi che quando li assaggi, inevitabilmente ti fanno spuntare un’espressione di pace e benessere interiore...e tra questi, ovviamente, non può mancare il panino.
Un hamburger con patatine, ad essere precisi.
La scultura è applicata alla parete e sono ben delineate le venature del pane, la lucentezza della lattuga e i semini del pomodoro, il formaggio Ceddar è leggermente sciolto su un lato che si adagia sull’hamburger ben cotto, le cui sfumature così accese fanno pensare che la carne sia stata appena tolta dalla piastra.
Da contorno al panino, qualche patatina: l’olio è ben rappresentato dal color giallo lucido e ogni patatina ha una doratura diversa. Esattamente come nella realtà.
È questa la bellezza delle opere di Anton: l’adorazione reverenziale per quello che mangiamo e il rispetto e la dignità che anche un semplice panino può dimostrare al mondo.