Brioche
A chi non piacciono le brioche? Il pane lievitato ricco di burro, uova e zucchero, nelle sue decine di varianti.
Hanno fatto male solo alla regina Maria Antonietta, che ci perse la testa, avendole proposte al popolo francese, che chiedeva il pane che mancava.
Se non ricordo male non era neppure francese, ma austriaca. Come, probalbimente, anche la brioche, uno dei tanti vanti dei francesi ma che in realtà ha altre origini; è viennese la baguette, si consumava nell’antica Roma il foie gras, e cosi via .
Lasciamo loro l’onore del burro e dello champagne e torniamo alla brioche, così amata e conosciuta da essere dipinta mirabilmente dal genio delle nature morte, Jean Baptiste Simeon Chardin, che in pieno spirito illuministico dipinge centinaia di soggetti che sembrano quasi da catalogo.
Ma io non mi accontento e in ogni suo dipinto, anche in questo, ci vedo una storia di bellezza, un’atmosfera particolare.
In questo caso mi sembra il racconto della dolcezza; le pesche vellutate, la zuccheriera raffinata e il suo prezioso contenuto, le ciliegie e il probabile liquore contenuto nella bottiglia, la stupenda brioche ovviamente..
Il fiore d’arancio forse rimanda alla vita coniugale e alla sua dolcezza… forse anche un grande pittore si può confondere!
Natura morta con brioche, dipinta nel 1763, è conservata a Parigi, Louvre.