Scaturchio, ossia “la bottega della dolce poesia”, ha il profumo di Napoli. E la scia che esce dalla pasticceria mentre in forno cuoce babà e pastiera, è lo stesso che lasciò un segno anni fa nel piccolo Giacomo che dopo la scuola vi si recava e guardava il padre che con i dipendenti lavorava con passione.
Oggi proprio quel Giacomo Cautiello, adulto, ne è responsabile, ma lo spirito, il fascino e l’entusiasmo con cui guida la produzione del negozio sono gli stessi di quando era bambino.
Quel luogo per lui è ormai una seconda casa, di cui sa tutti i segreti: “conosco quello che c’è alle spalle di ogni singolo prodotto”, dice, e “basta che io passi” mentre si prepara una sfogliatella “per vedere se c’è un difetto. Faccio da quarant’anni questo lavoro”. L’attenzione al dettaglio che c’è nella preparazione di ogni dolcetto non è una mania di perfezionismo, ma un’attenzione alla soddisfazione, anzitutto, del palato, giudice indiscutibile di ogni prodotto.
La stessa cura è usata con il cliente: “Il dolce lascia molto tempo alla chiacchiera – spiega – per questo, per me, è molto importante il valore della conoscenza e dell’amicizia con il cliente. Vedere una persona soddisfatta delle nostre creazioni non ha prezzo, è la gioia più grande”.
Le creazioni di Scaturchio, dal 1905 ad oggi, sono sempre golose e riconoscibili fin dal primo morso… e dal profumo, che sembrerebbe sentirsi fin qui a Milano.
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