L’idea è di Too Good to Go, una start-up danese sbarcata da poco in Italia
a cura di Alessio D’Aguanno
Quando i nostri nonni avanzano il cibo, avevano già pronta la modalità per ricuperarlo. Con la carne si facevano le polpette, la pasta veniva ripassata al forno, le verdure diventavano frittata, e così via.
Con i cambi generazionali e con la crescente lontananza dalla guerra, periodo nella quale ‘si faceva la fame’, il senso di colpa per il cibo buttato è diminuito sempre più. Lo spreco, che attualmente affligge un terzo di tutta la produzione alimentare mondiale, è da ricondurre sia a una ridotta efficienza in fase di produzione sia a un eccesso di offerta rispetto alla domanda. Per evitare che quest’ultimo diventi rifiuto in bar e ristoranti, è nata una start-up danese con l’obiettivo di recuperarli e di far risparmiare a chi la utilizza anche plastica e denaro.
Si chiama Too Good To Go ed è sbarcata in Italia da pochissimo. L’utilizzo è molto semplice: si scarica dagli store, si guarda quale dei locali aderenti distribuisce cibo invenduto – è sempre del giorno stesso – nella propria città, lo si paga in anticipo e lo si va a ritirare nell’orario indicato.
Il contenuto della busta, nominata magic box, rimane misterioso fino all’apertura della stessa. Quello che ci è dato sapere, già al momento dell’ordine, è il prezzo, che varia fra i 2 e i 6 €. Al nostro primo utilizzo dell’app abbiamo deciso di andare sul sicuro e di optare per Pavé – Break, l’avamposto di una fra le più note e migliori pasticcerie meneghine in zona Crocetta.
Abbiamo ordinato la magic box al prezzo di 5€, ci siamo recati fra le 15:00 e le 15:30 – orario indicato dalla struttura, nonché ultima mezz’ora prima della chiusura – con la nostra borsa di plastica, perché bisogna portare la propria, e abbiamo scelto alla cieca fra due grosse buste bianche.
Usciti dal locale siamo rimasti sorpresi. Non ci saremmo mai aspettati che il contenuto fosse così proficuo: 8 brioche al prezzo di 5€. Una media di 0,63€ l’una, rispetto al prezzo ordinario che, per i prodotti presenti nella busta, varia dagli 1,50€ della liscia e del pain au chocolat fino ai 2,50€ della rossa e del kipfel alle mandorle e crema.
Nemmeno all’assaggio siamo rimasti delusi. Premessa: non sono identiche a quelle che potete assaggiare fresche in negozio – qualcuna l’abbiamo trovata più friabile, altre meno croccanti del solito – ma è pur vero che le abbiamo pagate 1/3-1/4 del prezzo reale. Discorso a parte meritano le confetture e le creme, che sono rimaste intatte.
Un’iniziativa molto positiva che farà parlare molto di sé e - ci auguriamo - anche dei locali che decidono di adottarla.
Contro lo spreco di cibo, plastica e denaro.
Complimenti.
